No al razzismo, di Filippo Pala

Il razzismo non è ideologia. E’ solo ignoranza, concetto universalmente valido e riconosciuto. Il razzista è categoricamente nell’errore, al di fuori della verità perché al di fuori dalla conoscenza di ciò che accusa ed odia in maniera distorta, cattiva e malata. Dico questo con la pretesa di essere nel giusto. Non ho mai creduto, per esempio, che essere di sinistra o di destra fossero verità universali, sono invece solo scelte su diversi punti di vista. Pur ritenendomi persona progressista e di sinistra ho sempre pensato e rafforzato l’idea per cui chiedere un approccio sociale di tipo solidale e quindi redistributivo -dal punto di vista fiscale- per ottenere una maggiore equità sociale, fosse una democratica accettazione di un patto sociale sotto questa base Continua a leggere

Lettera ad un bigotto, di Luigi Piga

Ma come fanno le mie amiche ad ascoltare Antony and the Johnsons, Tiziano Ferro, George Michael? Io non capisco. Ho sempre sentito l’omosessualità come un’offesa alle donne: possibile che loro, le vilipese, non la pensino così? D.P. mi ha risposto: “Ascolto tal dei tali perché mi piace, mica ci devo scopare”. Facendo sfoggio di un vocabolario e di un pragmatismo che quasi ammiro, da tanto che ne sono incapace, ma che non condivido. Non credo che una canzone d’amore per gatti possa fungere da canzone d’amore per topi.
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Bruno Bellomonte: tra indipendentismo e repressione coloniale, di Luigi Piga

 

Lunedì 21 novembre è stato un giorno fondamentale per l’indipendentismo sardo e le battaglie che esso porta avanti contro lo stato coloniale italiano in terra Sarda. La liberazione di Bruno Bellomonte e la sua detenzione durata 29 lunghissimi mesi, solleva mille interrogativi e infiamma, fortunatamente, il dibattito sull’indipendentismo sardo e il rapporto tra il popolo sardo e lo stato italiano, per sua natura, quest’ultimo, avverso a questa spinta popolare e politica nell’Isola.

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Li volete indifferenti, li avrete ribelli, di Luigi Piga

“Abbiamo scioperato dentro scuola e ora siamo fuori!”. Ero ancora assonnato quando avant’ieri mattina ho letto questo sms inviatomi da mia sorella, liceale dell’Istituto Scientifico G.M. Dettori di Tempio Pausania. Qualcosa non mi tornava, quindi sono andato a vedere un po’ di persona cosa fosse accaduto. Continua a leggere

Due pesi e due misure, di Paola Cubeddu.

In 58 Stati al mondo si continua ad applicare la pena di morte. Due di questi stati sono gli USA e il Giappone. Davanti a notizie come queste non si può che rimanere sbigottiti, e pensare come ancora esistano paesi civilizzati che applichino quest’orribile pena.
Poi però mi stupisco di come si inneggi al diritto inviolabile alla vita, e si riesca poi a gioire e ad essere felici per la trucida morte di un dittatore, che per quanto possa essersi macchiato di atroci crimini, rimane pur sempre un essere umano.
Cercherò di spiegare al meglio questo mio pensiero onde evitare ogni tipo di fraintendimento.
Qualche giorno fa tv e giornali mostravano le immagini del volto di Gheddafi, Continua a leggere

“Sciopero” Wikipedia: niente bavaglio o si chiude, di Filippo Pala

Il comma 29 dell’art.1 del disegno di Legge di riforma sulle intercettazioni in discussione alla Camera parla chiaro quando afferma una sorta di nuovo diritto di autotutela contro atti lesivi all’immagine. Vorrebbe porre in essere un precedente di diritto del tutto particolare, svincolato dall’intervento dell’autorità giudiziaria, che consentirebbe al soggetto ritenutosi “leso” di esigere la rettifica del contenuto “offensivo” entro 48 ore dalla richiesta. Nessuna traccia della verificabilità della effettiva diffamazione ma un ribaltamento palese delle funzioni istituzionali. Il cittadino, fosse per assurdo anche un politico suscettibile ed alla ricerca della massima riservatezza, potrà a proprio piacimento essere anche giudice di se stesso. A questo reiterato tentativo di imbavagliare il servizio di informazione risponde categorico non più solo Continua a leggere