Intervista ad Omar Onnis, Presidente di Progetu Repùblica, di Filippo Pala

Omar Onnis è il Presidente del partito politico indipendentista sardo ProgReS – Progetu Repùblica.
42 anni, di Nuoro, ex educatore ambientale ed ex bibliotecario, intellettuale e blogger.
Onnis è ora impegnato nel ruolo di Presidente del partito indipendentista non violento e non nazionalista sorto a febbraio 2011 dalla scissione di iRS, del quale era attivista e responsabile della sezione Disterru (l’articolazione interna del partito che raduna gli aderenti fuori dell’Isola).
  1. Onnis, avete scelto un nome impegnativo per il partito. Quanto di questo rinvia al concetto di Repubblica Sarda indipendente e quanto rimanda all’idea di un’appartenenza ideologica ben precisa, quella progressista appunto? Continua a leggere

La rivoluzione delle regole del gioco della nostra democrazia, di Filippo Pala

A stramaledire le donne, il sesso, ed il governo…
Con questo verso, Fabrizio De André, nella sua poesia “La città vecchia”, fa riferimento esattamente allo sport internazionale della chiacchiera da bar. Ovviamente, nelle sue numerose varianti, è praticabile anche seduti a tavola in famiglia e magari slanci e teorie originalissime sono udibili in spot molto originali, dalla pittoresca cena natalizia alla più proletaria barbieria.
Il terreno agonistico per eccellenza è comunque il Parlamento, dove la partita viene disputata in maniera regolamentare su due tempi, uno al Senato ed uno alla Camera.
Ciò che trovo pericoloso, perché manifesta l’esternazione più libera ed arrogante del proprio pensiero ignorante, è il cimentarsi imprudentemente e con leggerezza in temi Continua a leggere

“Sciopero” Wikipedia: niente bavaglio o si chiude, di Filippo Pala

Il comma 29 dell’art.1 del disegno di Legge di riforma sulle intercettazioni in discussione alla Camera parla chiaro quando afferma una sorta di nuovo diritto di autotutela contro atti lesivi all’immagine. Vorrebbe porre in essere un precedente di diritto del tutto particolare, svincolato dall’intervento dell’autorità giudiziaria, che consentirebbe al soggetto ritenutosi “leso” di esigere la rettifica del contenuto “offensivo” entro 48 ore dalla richiesta. Nessuna traccia della verificabilità della effettiva diffamazione ma un ribaltamento palese delle funzioni istituzionali. Il cittadino, fosse per assurdo anche un politico suscettibile ed alla ricerca della massima riservatezza, potrà a proprio piacimento essere anche giudice di se stesso. A questo reiterato tentativo di imbavagliare il servizio di informazione risponde categorico non più solo Continua a leggere